Le cantine VDP Heitlinger *** e Burg Ravensburg *** (Baden), che lavorano secondo le linee guida biodinamiche, hanno avviato un progetto pilota sull'uso di droni nei vigneti in collaborazione con il LVWO (Landesversuchsanstalt für Wein- und Obstbau) Weinsberg. I droni vengono utilizzati come complemento alla normale protezione delle piante. Sono indipendenti dalle condizioni meteorologiche e possono trattare le viti anche quando il terreno è bagnato.
L'amministratore delegato delle due aziende vinicole, Claus Burmester, ha spiegato: "I nostri terreni sono il nostro bene più prezioso, quindi siamo felici di poter effettuare qualsiasi trattamento con i droni". La tecnologia dei droni protegge i terreni e giova all'uva, che può essere protetta senza compromessi. Per controllare il velivolo, dotato di un serbatoio da 30 litri, è necessaria una patente di guida per droni e un'autorizzazione dell'Ufficio federale dell'aviazione. La traiettoria di volo, il tasso di applicazione e la modalità di irrorazione vengono impostati sul tablet con l'app di controllo remoto.
Finora i viticoltori dovevano aspettare che il terreno fosse asciutto o percorribile per guidare i trattori e i macchinari nei vigneti. Nelle annate piovose, questo spesso significa non avere una protezione ottimale delle piante e quindi perdite di resa. vigneti a forte pendenza Soprattutto nelle annate umide, l'uso di macchinari pesanti è pericoloso e aumenta la compattazione del suolo, che a sua volta ha effetti negativi sulla fertilità e sul drenaggio e favorisce l'erosione. Nella viticoltura biologica e biodinamica, invece, la protezione delle piante deve essere tempestiva e preventiva. Si possono usare solo alcuni agenti come il lievito e gli oli vegetali. Per i trattamenti biodinamici, ad esempio, si utilizzano infusi di camomilla, ortica o equiseto di campo. Nel progetto pilota vengono ora applicati con un drone.
(al / Fonte: Comunicato stampa; Foto: Helma Scheffler)
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