Gli elevati dazi statunitensi sui vini dell'UE (Unione Europea), da cui l'Italia era esclusa, sono stati un fattore importante per il suo successo sul mercato secondario dal 2019 all'inizio del 2021. Da quando queste tariffe sono state abolite, il commercio dei vini italiani è diminuito, passando da circa il 15% del commercio nel rapporto dello scorso anno all'11% di quest'anno.
Molti vini italiani sono scesi in classifica. Un po' come a Bordeaux, il commercio totale in valore e volume è ancora forte, ma la performance dei prezzi è rallentata, soprattutto rispetto a Borgogna e Champagne.
Sassicaia rimane l'azienda vinicola italiana più quotata e la sesta più scambiata in volume, anche se è scesa di 22 posizioni al 30° posto.
Il produttore italiano che si sta muovendo è Tignanello. È salito di 16 posizioni fino al 49° posto grazie alla combinazione di un elevato volume di scambi (settimo in assoluto) e quindi di un elevato valore totale degli scambi. Inoltre, è il vino italiano più economico della top 100, con un prezzo medio alla cassa di 1,251 euro.
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