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Jean-Pierre Fleury, pioniere della produzione biodinamica in Champagne, è morto all'età di 76 anni. Sebbene inizialmente volesse diventare astronomo, nel 1970 rilevò il vigneto di famiglia a Courteron. Lì cercò metodi alternativi all'allora comune pratica di coltivazione con uso intensivo di prodotti chimici, utilizzando fertilizzanti organici e controllando le erbacce meccanicamente. Nel 1989 è stato il primo ad applicare le pratiche biodinamiche in Champagne. Nel 1992 convertì completamente la cantina alla coltivazione biodinamica, andando contro lo spirito del tempo. Oggi, circa 3.000 ettari di vigneti in Champagne sono certificati biologici o biodinamici o sono in fase di conversione.
Jean-Pierre Fleury è stato eletto primo presidente dell'Association des Champagnes Biologiques (ACB) nel 1998. Nel 2016 ha assunto anche la guida di un movimento di viticoltori biologici che sostengono l'abolizione degli erbicidi. Il figlio Jean-Sébastien si occupa ora di questi compiti, affiancato dal fratello Benoit e dalla sorella Morgane.
(al / Fonte: La Revue du Vin de France)