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Secondo le prime stime delle organizzazioni Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini (UIV), quest'anno in Italia si produrrà meno della media di 50 milioni di ettolitri di vino. Il motivo è la peronospora, che ha causato danni considerevoli in diverse regioni italiane. La malattia fungina ha colpito soprattutto le aree di coltivazione della dorsale adriatica, in particolare i vigneti dell'Abruzzo e del Molise. Si prevedono perdite fino al 40%. Ma anche molte denominazioni nelle Marche, in Basilicata e in Puglia prevedono cali di produzione del 25-30%. La situazione è difficile anche in Umbria, Lazio e Sicilia, oltre che in Toscana. I viticoltori biologici sono più colpiti degli altri.
Il calo della produzione è un problema per molte aziende vinicole, ma arriva in un momento in cui le scorte sono massicciamente alte. In molte denominazioni, le rese per ettaro per la prossima vendemmia sono state comunque regolamentate e abbassate. Anche la distillazione di crisi è un tema ricorrente nell'industria vinicola italiana.
"La peronospora non può risolvere il problema delle scorte", ha dichiarato Lamberto Frescobaldi, presidente dell'Unione Italiana Vini. "Una malattia non può risolvere una debolezza del sistema. Se quest'anno dovessimo avere una produzione inferiore ai soliti 50 milioni di ettolitri, sarà a causa di un parassita. Ma il problema della sovrapproduzione è un aspetto che la politica vitivinicola dovrebbe affrontare con maggiore decisione", ha aggiunto Frescobaldi.
Anche i viticoltori francesi stanno attualmente soffrendo in modo massiccio per l'infestazione di peronospora. Secondo le stime delle associazioni, ad esempio, circa il 55% delle viti nel Bordelais è infestato.
(ru / Fonte: Winenews)