Il glifosato non deve essere classificato come cancerogeno. Lo ha deciso il Comitato per la valutazione dei rischi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), che intende proporre questa valutazione all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e alla Commissione europea. L'EFSA deve presentare alla Commissione europea un parere sulla tossicità del glifosato entro luglio 2023. Ne deriverà una proposta di regolamento sull'estensione o meno dell'autorizzazione del glifosato in Europa.
Diverse ONG ambientaliste hanno criticato aspramente l'ECHA per la sua valutazione. L'ONG Générations Futures sottolinea: "Mentre l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) aveva classificato l'erbicida come 'probabilmente cancerogeno per l'uomo' nel 2015, l'ECHA non ha nemmeno preso in considerazione una classificazione di categoria 2 (sospetta cancerogenicità per l'uomo)".
Il tossicologo Peter Clausing di Ban Glyphosate spiega in un comunicato: "Per giungere a questa conclusione, l'ECHA ha dovuto respingere o ignorare un'ampia serie di prove di supporto provenienti da una vasta gamma di pubblicazioni peer-reviewed nuove ed esistenti. Ciò include, in particolare, studi di laboratorio che descrivono il meccanismo cancerogeno del glifosato e studi epidemiologici che indicano un aumento del rischio di danni al DNA e di cancro nelle persone esposte al glifosato".
(al / fonte: vitisphere; foto: 123rf rafaelbenari)
Per saperne di più:
I produttori di vino di Bordeaux devono informare i residenti prima dell'irrorazione
La start-up sostituisce il glifosato con gli oli essenziali
Il DLR Mosel invita i viticoltori a porre fine all'uso del glifosato