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In futuro, i viaggiatori spaziali potranno consumare vino in capsule durante la permanenza nello spazio. Un progetto corrispondente è stato presentato a un simposio organizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana sul tema "Cenare nello spazio: produzione e conservazione del cibo". Secondo i ricercatori, il vino dovrebbe contribuire al benessere degli astronauti in quanto "alimento piacevole e familiare".

Il vino liquido è racchiuso in capsule realizzate con un composto di biopolimeri con carboidrati e proteine. Queste non alterano il sapore e garantiscono una lunga durata di conservazione. In diversi test su diversi tipi di vino, un Orvieto botritizzato in una quantità di tre millilitri è risultato il più adatto. Per il vino rosso, la quantità dovrebbe essere di cinque millilitri per offrire la stessa intensità di sapore. Secondo la responsabile dello studio Elena Luciani dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, il sistema preserva le molecole bioattive di antiossidanti e agenti antinfiammatori presenti nel vino botritizzato. Anche il basso contenuto alcolico, pari al 12%, depone a favore di questo tipo di vino. Le capsule di vino potrebbero essere interessanti anche per i turisti spaziali che desiderano vivere un'esperienza enologica in orbita intorno alla Terra.

(al / Fonte: Gambero Rosso)

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